MADAME MEDIUM
Eléna Blavatsky, viaggiatrice del XIX secolo, girò il mondo e portò in Occidente lo spiritualismo orientale.
Non aveva l’aspetto dell’asceta, né i metodi della santona. Grassoccia, collerica e capricciosa, Eléna Petrovna von Hahm, meglio conosciuta come madame Blavatsky , con il cognome da sposata, fumava come un turco, a tavola contravveniva alle più elementari regole salutiste, tracannava quantità esagerate di tè e caffè e s’agghindava come una cocotte di Pigalle, con piume, gioielli vistosi e abiti sgargianti. Eppure fu la controversa condottiera della rivoluzione spirituale dell’800, fondendo la simbologia orientale e tibetana con il mondo dell’occulto e della magia tipicamente occidentali. E fondò la cosi detta “teosofia” che definiva “quell’insieme d verità che formano la base di tutte le religioni”. Blavatsky è stata l’antesignana della passione occidentale per le filosofie orientali (meditazione, reincarnazione, medicina olistica), finita nel 900 in quel movimento di controcultura chiamato New Age.
Fu inoltre madrina di tutte quelle credenze legate alle potenzialità psichiche dell’individuo (i cosi detti poteri paranormali che lei stessa sosteneva di avere) e di quei fenomeni medianici che per Blavatsky non erano creati da spiriti o trapassati tornati sulla terra, ma dalla mente di alcuni vivi con capacità eccezionali. E questo era alla base della sua teoria teosofica.
Eléna Petróvna von Hahn, coniugata Blaváckij (in russo Еле́на Петро́вна Ган; Dnipro, 12 agosto 1831 – Londra, 8 maggio 1891), è stata una filosofa, teosofa, saggista occultista e medium russa naturalizzata statunitense. Più nota con il nome anglicizzato di Helena Blavatsky, Madame Blavatsky o, ancora, con le iniziali del suo acronimo, HPB, fu la co-fondatrice della Società Teosofica nel 1875; come leader teorica internazionale della teosofia moderna compilò testi di promozione dell'esoterismo quali Iside svelata e La dottrina segreta.
Emblema della Società Teosofica
CURIOSA E RIBELLE. Eléna era Russa, figlia di un colonnello appartenente alla piccola nobiltà di origine tedesca, i von Hann (imparentati con lo zar), e nacque a Dnipro, ora in Ucraina, nell’estate del 1831. Girò molto per l’impero e quando a 11 anni rimase orfana di madre, insieme ai suoi due fratelli fu affidata al nonno materno, il governatore di Saratov (grosso porto sul Volga). Fin da piccola mostrò un temperamento indomito e ribelle: era volitiva e determinata ma soprattutto molto curiosa. Pare che da bambina proprio nella biblioteca del nonno abbia trovato i primi libri sull’esoterismo, cosa che avrebbe fatto nascere in lei l’interesse per l’argomento.
MATRIMONIO INFELICE. A poco più di 16 anni – forse per una scommessa con la governante, ma le ragioni non sono chiare – accettò la proposta di matrimonio di un uomo molto più vecchio, che trovava ripugnante, il 48enne Nikifor Blavatsky, vicegovernatore di Erevan (Armenia). Le nozze, forse mai consumate, durarono solo tre mesi. Un giorno saltò su un cavallo e andò dai nonni a Tbllisi, in Georgia. Lasciò quindi per sempre il marito, anche se volle conservare il cognome e per tutti diventò madame Blavatsky. Iniziò così un’esistenza avventurosa, in giro per il mondo.
Giovanissima e sostenuta dal padre, salpò alla volta di Egitto e Grecia dove si avvicinò al culto di Iside, di cui scrisse il primo trattato del 187 7, Iside svelata. Era solo l’inizio: negli anni seguenti esplorò quattro continenti e ne studiò costumi e tradizioni religiose e spirituali. Viaggiò in Sud America, in Messico e seguì le orme dei nativi americani e dei mormoni: poi fu la volta dell’Europa dell’Est, dell’Africa, e soprattutto Asia, in particolare Giappone e India.
L'opera della fondatrice della Società Teosofica viene qui proposta in versione integrale. "Iside svelata" rappresenta la summa della dottrina della Blavatsky e guida il lettore verso una forma di ... Google Books
AVVENTURIERA. Tuttavia il viaggio più importante fu quello che compì nel 1855 attraverso le regioni himalayane, dove per un periodo fu in contatto con sciamani e lama buddisti. Si convinse dell’esistenza di una casta di maestri superiori, una stirpe di uomini speciali che, secondo Blavatsky, discendevano dagli abitanti della mitica isola di Atlantide ed erano detentori di poteri straordinari. Secondo la leggenda, i sopravvissuti di quell’isola si sarebbero rifugiati nel regno di Agarthi (concetto poi ripreso nel Novecento dai nazisti) posto al centro della terra. Studiò inoltre principi induisti sconosciuti in Occidente, la legge del karma e la teoria della metempsicosi, il ciclo delle reincarnazioni.
Nel 1875, insieme a un militare americano, il colonnello Henry Steel Olcott, fondò a New York la società teofisica. L’iniziativa ebbe un inaspettato successo e portò nel mondo occidentale ottocentesco, intriso di positivismo, una ventata di spiritualismo. La sua dottrina? Uno strano mix di opposte teorie, dal misticismo al laicismo liberale. Lo spirito inquieto di Eléna la spinse a rimettersi in viaggio solo tre anni dopo la fondazione della Società: si convertì al buddismo e si imbarcò per l’India.
Henry Steel Olcott
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