lunedì 17 dicembre 2018

Casa Savoia. La gavetta dei re.

Casa Savoia.
La gavetta dei re.
Sul trono d’Italia sono arrivati nel 1861. Ma la storia di di Casa Savoia è iniziata molto prima: attorno all’anno mille.

Carta del ducato di Savoia durante la guerra di successione spagnola

Hanno unito il Paese sotto la propria egida e lo hanno guidato per 85 anni, sedendo sul trono d’Italia dal 1861 al 1946. Prima, però, hanno dovuto fare una lunghissima gavetta, iniziata in Francia in epoca medievale e completata in Piemonte tra Cinque e Settecento. Stiamo parlando dei Savoia, esponenti di una dinastia tra le più antiche d’Europa che, prima di guadagnarsi l’ingresso nell’élite continentale, legò il proprio nome a quello di un battagliero ducato.

TERRA DI FRONTIERA. La storia di Casa Savoia, iniziò con Umberto I Biancamano, capostipite di cui si sa pochissimo, se non che nacque attorno al 980 e che all’inizio dell’XI secolo si fregiò del titolo di conte, amministrando territori già appartenenti al Regno di Borgogna. Il termine di Savoia, figlio dell’antico toponimo Sapaudia (paese degli abeti, da cui pure sabaudo), iniziò a riferirsi proprio alla sua contea, che si estese con i suoi eredi dagli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell’Alta Savoia e delle Alpi Marittime, con avamposti in Valle d’Aosta e Piemonte. “Si trattava di una terra di frontiera che offriva molti vantaggi, sia economici, poiché si potevano imporre pedaggi sul transito di mercanti e altre genti lungo i valichi alpini, sia politici, legati al fatto che anche i sovrani del Sacro Romano Impero, per scendere in Italia con i loro eserciti, dovevano passare in territorio sabaudo, cosicché tra i Savoia e gli imperatori si avviò un confronto diplomatico precluso ad altre casate”, spiega lo storico Alessandro Barbero, autore del saggio Il ducato di Savoia, editore Laterza.

DA CONTI A DUCHI. Prima residenza dei Conti di Savoia fu la cittadina di Aiguebelle, a cui subentrerà come principale centro amministrativo la vicina Chambery, in auge fino al XV secolo. A suo padre, Amedeo VI, è invece attribuita l’origine del celebre “blu Savoia”, colore scelto per il vessillo di una nave diretta in Terra Santa, qualche richiamo al velo della Vergine Maria, e divenuto in seguito la tonalità distintiva della casata (e delle nostre nazionali sportive). Il tutto, nonostante il personaggio in questione fosse chiamato “conte verde”, poiché amava indossare capi di questo colore. Nel 1364, sempre Amedeo VI aveva introdotto quello che diverrà il motto della dinastia: Fert, il cui significato è tuttavia rimasto ignoto. È invece certo che, giunto il XV secolo, i Savoia festeggiarono l’elevazione della loro contea a ducato. A ottenere tale promozione, per mano del potente Sigismondo di Lussemburgo, fu nel 1417 Amedeo VIII.

Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde (Chambéry4 gennaio 1334 – Santo Stefano di Campobasso1º marzo 1383) fu Conte di Savoia e Conte d'Aosta e Moriana dal 1343 al 1383.
Conde-verde-Saboya.JPG

SVOLTA PIEMONTESE. Gli interessi di Casa Savoia iniziarono presto a spostarsi dai territori d’Oltralpe al Piemonte, anche a causa delle tensioni con la Francia e con altre potenze straniere. Dopo decenni di ingerenze, nel 1536 il re di Francia Francesco I, figlio della nobildonna sabauda Luisa di Savoia, occupò il ducato con il proprio esercito. La matassa fu sbrogliata dal condottiero Emanuele Filiberto, detto Testa di ferro. Nominato duca nel 1553, quattro anni dopo piegò i francesi nella battaglia di San Quintino (Fiandre), dove le forze sabaude appoggiavano quelle spagnole, opposte alla Francia stessa. Un successo che gli valse nel 1559 la restituzione dei territori occupati. Il duca accelerò quindi il processo di piemontizzazione del ducato, il cui centro di riferimento era ormai Torino, dove nel 1564 fu avviata la costruzione di una grande fortificazione, detta cittadella.  
“Sul piano politico, Emanuele Filiberto accentrò ogni potere nelle sue mani, dando vita a uno dei primi Stati veramente assoluti. Tra le altre cose, smise di convocare le assemblee degli stati, dove si riunivano i rappresentanti della nobiltà e del clero, entità che limitavano il potere del duca”, racconta Barbero. Al suo fianco rimase tuttavia attivo un senato, a cui spettava il compito di amministrare la giustizia. In questo modo fu inoltre avviata la creazione di un primo esercito di soldati piemontesi, al posto dei mercenari usati fino a quel momento.

Emanuele Filiberto
Emmanuel Philibert, Duke of Savoy.jpg
Duca di Savoia
Stemma
In carica1553 - 30 agosto 1580
PredecessoreCarlo II
SuccessoreCarlo Emanuele I
Governatore dei Paesi Bassi asburgici
In carica1555 - 1559
PredecessoreMaria d'Ungheria
SuccessoreMargherita d'Austria
Nome completoEmanuele Filiberto
Altri titoliPrincipe di Piemonte
Conte d'Aosta
Conte di Moriana
Conte di Nizza
Re di Cipro
Re di Gerusalemme
Custode della Sacra Sindone
NascitaChambéry, 8 luglio 1528
MorteTorino, 30 agosto 1580
SepolturaCappella della Sacra SindoneTorino
Casa realeSavoia
PadreCarlo II
MadreBeatrice d'Aviz
ConsorteMargherita di Valois
FigliCarlo Emanuele
ReligioneCattolica

Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer[1] ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry8 luglio 1528 – Torino30 agosto1580), è stato conte di Asti (dal 1538), duca di Savoiaprincipe di Piemonte e conte d'AostaMoriana e Nizza dal 1553 al 1580, nonché re titolare di Cipro e Gerusalemme. Era il figlio secondogenito maschio di Carlo II di Savoia (1486 – 1553) e di Beatrice del Portogallo(1504 – 1538).

DOLCE E AMARO. In ambito economico gli introiti dello Stato continuarono a basarsi sui pedaggi e sulle tasse pagate dai contadini, mentre i commerci rimasero frenati dalla minaccia delle potenze straniere. “Nel corso degli anni il ducato divenne in ogni caso un interlocutore sempre più favorevole agli occhi di Francia, Spagna e Sacro romano impero, i cui sovrani davano volentieri in moglie le loro figlie ai duchi sabaudi. La diplomazia europea iniziò inoltre a contemplare l’idea che ai Savoia si dovesse concedere anche un titolo regio”, continua lo storico. Prima che ciò avvenisse il solito Emanuele Filiberto addolcì la vita dei piemontesi importando grandi dosi di cioccolata, conosciuta tramite gli spagnoli che l’avevano portata dall’America, e destinata a divenire un prodotto tipico della regione. Come i biscotti savoiardi, perfezionati due secoli prima dai cuochi del Conte Verde. Piaceri della tavola a parte, dopo la scomparsa di Emanuele Filiberto nel 1580, il ducato visse vari alti e bassi, pagando un duro prezzo per la peste del 1630 e tornando a subire l’influenza francese.

Eugenio di Savoia al servizio degli Asburgo.
Eugenio di Savoia
Prinz-Eugen-von-Savoyen1.jpg
Il principe Eugenio di Savoia-Soissons, ritratto di Jacob van Schuppen del 1718 (Rijksmuseum di Amsterdam).
18 ottobre 1663 – 21 aprile 1736
SoprannomePrincipe Sole
Marte senza Venere
Gran Capitano
der edle Ritter
(il nobile cavaliere)
roi des honnêtes gens
(re degli onesti)
Nato aParigiRegno di Francia
Morto aViennaAustriaSacro Romano Impero
Cause della mortenaturali
Luogo di sepolturaDuomo di Vienna
Dati militari
Paese servitoBanner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg Sacro Romano Impero
Forza armataBanner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg Esercito del Sacro Romano Impero
Gradogenerale
GuerreGuerra austro-turca (1683-1699)
Guerra di successione spagnola
BattaglieBattaglia di Vienna
Battaglia di Blenheim
Battaglia di Zenta
Assedio di Torino
Assedio di Belgrado
Decorazionicavaliere dell'Ordine del Toson d'oro
cfr. la bibliografia
voci di militari presenti su Wikipedia
Eugenio di Savoia-Soissons, noto come Principe Eugenio (Parigi18 ottobre 1663 – Vienna21 aprile 1736), è stato un generalefrancese al servizio dell'Esercito del Sacro Romano Impero.

Sebbene fosse un rampollo della famiglia dei Savoia-Soissons, militò giovanissimo al servizio degli Asburgo ed intraprese la carriera militare divenendo ben presto comandante dell'esercito imperiale. È da molti considerato l'ultimo dei capitani di ventura; fu anche un abile riformatore dell'esercito austriaco, vero precursore della guerra moderna. Conosciuto anche come il "Gran Capitano", combatté la sua ultima battaglia a 72 anni. Fu uno dei migliori strateghi del suo tempo e con le sue vittorie e la sua opera di politico assicurò agli Asburgo e all'Austria la possibilità di imporsi in Italia e nell'Europa centrale e orientale. Per le sue imprese, soprattutto per la Battaglia di Belgrado, gli venne dedicata la Prinz Eugen Marsch.
Tra i numerosi condottieri sabaudi, il più famoso fu senza dubbio Eugenio di Savoia, del ramo dei Savoia-Soissons (dal nome di un comune dell’Alta Francia). Classe 1663, era figlio del principe Eugenio Maurizio e di Olimpia Mancini, nipote del cardinale Giuseppe Mazzarino (ministro di Luigi XVI). La sua folgorante carriera iniziò in Austria, al servizio degli Asburgo dopo che Luigi XVI rifiutò la sua candidatura, e lo vide guadagnarsi in poco tempo il comando dell’esercito imperiale.
IMBATTIBILE. Tra i suoi maggiori successi, si ricordano quelli della battaglia di Vienna, dove contribuì a sconfiggere gli ottomani che minacciavano la città, nell’assedio di Torino del 1706 (difese la capitale sabauda dai francesi) e in quello di Belgrado del 1717 dove le forze imperiali da lui comandate espugnarono la piazzaforte serba, già controllata dagli ottomani. Morì nel 1736 ma il suo ricordo rimase ben vivo in Casa Savoia e in Austria.    

Carlo Emanuele II
Carlo Emanuele II di Savoia.jpg
Immagine del Duca di Savoia con le vesti dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
Duca di Savoia
Stemma
In carica1638 - 1675
PredecessoreFrancesco Giacinto
SuccessoreVittorio Amedeo II
Nome completoCarlo Emanuele II
Altri titoliPrincipe di Piemonte
Marchese di Saluzzo
Conte d'Aosta
Conte di Moriana
Conte di Nizza
Re di Cipro
Re di Gerusalemme
Custode della Sacra Sindone
NascitaTorino, 20 giugno 1634
MorteTorino, 12 giugno 1675
Luogo di sepolturaCappella della Sacra Sindone
Casa realeSavoia
PadreVittorio Amedeo I
MadreMaria Cristina di Borbone-Francia
ConsorteFrancesca Maddalena d'Orléans
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
FigliVittorio Amedeo Francesco
Cristina Ippolita
Luisa Adelaide
Giuseppe
Francesco Agostino
Carlo
ReligioneCattolicesimo
Firma1671 signature of Carlo Emanuele II of Savoy.JPG
Carlo Emanuele II di Savoia (Torino20 giugno 1634 – Torino12 giugno 1675) fu duca di Savoiaprincipe di Piemontemarchese di Saluzzoconte d'AostaConte di Moriana e Conte di Nizza dal 1638 al 1675. Si fregiò anche dei titoli di re di Cipro e re di Gerusalemme.
VERSO IL REGNO. Una certa ripresa si ebbe dalla metà del XVII secolo con il duca Carlo Emanuele II, che organizzò un servizio di scuola pubblica, finanziato dai comuni, e ultimò la riforma delle forze armate creando nuovi reggimenti. “Nel corso del Seicento, i Savoia furono di fatto l’unica dinastia italiana a mantenere in vita un esercito efficiente, per quanto piccolo, continuando inoltre a mostrare notevole abilità diplomatica nel tessere alleanze”, prosegue Barbero. Al consolidamento politico-militare si accompagnò una fioritura artistiche e architettonica che ridisegnò con gusto barocco, il volto di Torino e non solo. Nel cuore della città fu ultimata P.zza San Carlo, all'epoca P.zza Reale e un po' ovunque sorsero prestigiose residenze oggi Patrimonio Unesco, come la Reggia Venaria Reale o la palazzina di caccia Stupingi. Simbolo di tale fervore è la basilica di Superga, ideata dall’architetto Filippo Juvara e inaugurata nel 1731, eretta sull’omonimo colle torinese per volere del duca Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine dopo che nel 1706 Torino, difesa dal comandante Eugenio di Savoia, era scampata all’assedio delle forze francesi. Luigi XIV, il re Sole, non aveva digerito che il duca sabaudo si fosse schierato contro la Francia nella Guerra di secessione spagnola, sostenendo le forze imperiali degli Asburgo. Eppure fu proprio questa scelta a permettere a Vittorio Amedeo di coronare l’antico sogno di casa Savoia: ottenere il titolo regio. Nei trattati di pace siglati nel 1713 a Utrecht, si vide infatti assegnato il regno di Sicilia, in  precedenza in mani spagnole.2951VenariaRealeReggia.jpg
la Reggia Venaria. 

CAMBIO DI CORSA. Il nuovo assetto politico fu sconvolto dalla Spagna, che tornò a fare la voce grossa attaccando il Regno di Sardegna, all’epoca in mano agli Asburgo d’Austria. L’imperatore austriaco Carlo VI, timoroso che gli iberici stessero preparando una spedizione nella più strategica Sicilia, concordò con Vittorio Amedeo uno scambio: ai Savoia sarebbe andato il Regno di Sardegna, meglio controllabile e più vicino, e la Sicilia sarebbe stata gestita dagli stessi austriaci. Detto fatto, nel 1720 Vittorio Amedeo fu nominato re di Sardegna, avviando così la formazione di quel grande Stato sabaudo che, erede in tutto e per tutto del Ducato di Savoia, nel secolo seguente avrebbe guidato il processo di unità nazionale, creando il Regno d’Italia.

Intanto nel mondo.
Ducato di Savoia                             Resto del mondo                               Cultura

1416
Amedeo VIII ottenne dal Rex Romanorum Sigismondo di Lussemburgo la nomina a duca. Nasce così il Ducato di Savoia, che prende il posto della precedente contea.

1439
Amedeo VIII è nominato antipapa con il nome di Felice V, mantenendo poi il ruolo per dieci anni.

1504
Muore Filiberto II di Savoia e gli succede il fratellastro Carlo III il Buono: la sua politica filo spagnola gli inimicò i francesi.

1536
Le armate francesi inviate da Francesco I invadono il ducato avviando un regime di occupazione che durerà oltre vent’anni.

1553
Il ducato passa nelle mani di Emanuele Filiberto di Savoia, detti Testa di ferro, che accentrerà su di sé ogni potere.

1559
Emanuele Filiberto ottiene la restituzione dei territori occupati dai francesi.

1571
La flotta del Ducato di Savoia si mette in mostra nella battaglia di Lepanto schierata tra le forze della Lega Santa contro quelle dell’impero ottomano.

1713
Come previsto dai trattati di Utrecht, Vittorio Amedeo II è incoronato re di Sicilia.

1720
Vittorio Amedeo II, in cambio della sovranità sulla Sicilia, ottiene dagli austriaci il Regno di Sardegna.   
1423
Nella Repubblica di Venezia diventa doge Francesco Foscari, protagonista del dogado più lungo della storia.



1453
Gli Ottomani conquistano Costantinopoli ponendo fine all’Impero romano d’Oriente e in Europa termina la Guerra dei cent’anni.
1492
In Spagna termina la Reconquista. A Careggi (Fi) muore Lorenzo il Magnifico e Cristoforo Colombo sbarca in America nell’odierna isola di San Salvador.
1519
Herman Cortés e i conquistatori sbarcano sulle coste messicane: la conquista delle   Americhe entra nel vivo.

1520
Inizia il regno di Solimano il Magnifico sultano con cui l’impero ottomano raggiunge il massimo del suo splendore.

1534
Enrico VIII, con l’atto di supremazia, si proclama capo della nuova Chiesa inglese, la Chiesa anglicana.
1558
Sale sul trono inglese Elisabetta I, sotto la quale fiorirà l’età d’oro della storia britannica.
1572
In Francia Enrico di Borbone e Margherita di Valois si sposano. Strage degli Ugonotti nella notte di San Bartolomeo.

1618
È l’anno della defenestrazione di Praga, casus belli della successiva Guerra dei Trent’anni.
1642-1651
Si combatte la guerra civile inglese durante la quale (1649) viene giustiziato Carlo I
1435
Leon Battista Alberti scrive il De pictura, trattato in cui è contenuta la prima teorizzazione scientifica della prospettiva.

1455
Il tipografo tedesco Johann Gutenberg completa la stampa della Bibbia, primo libro prodotto in Europa con la tecnica dei caratteri mobili.

1513
Niccolò Macchiavelli scrive Il principe, manuale di dottrina politica. 
1517
Il teologo Martin Lutero affligge alle porte della Cattedrale di Wittenberg le sue 95 tesi  da cui prende avvio la riforma protestante.
1543
L’astronomo polacco Nicolò Copernico pubblica il De revolutionibus  orbium coelestium rivoluzionario trattato nel quale illustra la teoria eliocentrica.
1559
Il pontefice Paolo IV fa pubblicare l’indice dei libri proibiti.

1563
Termina il Concilio di Trento e inizia la cosiddetta controriforma, in opposizione alla riforma protestante.

1598
Attraverso l’editto di Nantes, Enrico IV di Francia amplia la libertà di culto, ponendo fine alle guerre di religione che avevano squassato il paese.

1714
Il fisico tedesco Gabriel Fahrenheit propone una nuova scala di misura della temperatura che prende il suo nome e che sarà adottata in numerosi Paesi.

Articolo in gran parte di Matteo Liberti pubblicato su Focus Storia n. 142. Altri testi e foto da Wikipedia.

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